lunedì 13 gennaio 2014

Proiezioni cartografiche 1. Quale usare è solo questione di... gusti


Abbiamo detto che la Terra non è tonda, non è ovale e che, insomma non è liscia come ci piace immaginarla.
E' insomma una specie di solido gibboso che, se lo guardiamo bene, nei secoli cambia, e ha cambiato, anche forma.
Pensarla favolosamente levigata è una comodità non da poco: è in questo modo infatti che ci risulterà più facile schiacciarla per ottenere quello che viene comunemente definito un planisfero.
Dopo averla lisciata a dovere e trasformata -stavolta per davvero- in una bella palla, dobbiamo trovare il modo di riportare quello che c'è sulla palla, in due dimensioni. Come fare?
Ecco che si ricorre allo strategemma delle proiezioni cartografiche; dei metodi di trasformazioni geometrici e matematici che esprimono coordinate geografiche in punti cartesiani. Insomma una battaglia navale.
Le proiezioni, si usano in cartografia per rappresentare e realizzare su un piano, cioè sulle carte geografiche, un fenomeno -quali le montagne, le colline, i laghi, le coste etc.- realmente esistenti.
Naturalmente è impossibile evitare deformazioni. Se ci pensate bene anche quando vi fate fare un ritratto il risultato non è propriamente quel che vi aspettate. Sia perché vi vedete con un occhio che non è il vostro -e quindi il punto di vista è diverso- sia perché le vostre fattezze in due dimensioni vengono sacrificate in qualche modo per essere stese su di una superficie piana. 
Per questo esistono diversi tipi di proiezioni che privilegiano alcuni aspetti e alcune proiezioni che vengono privilegiate per i pregi che presentano.
Non solo; la scelta della proiezione da utilizzare viene fatta in base agli interessi che si hanno o al tipo di fenomeno che si vuole andare ad analizzare. Insomma, come da titolo è una questione di gusti.


Possiamo iniziare col suddividere le proiezioni in due grandi famiglie a seconda della proprietà o della proiezione, ossia del punto di vista utilizzato per essere realizzate.

Proprietà:
Una proiezione può essere Equivalente se mantiene i rapporti tra le superifici ossia se queste sono in scala.
Equidistante: se mantiene i rapporti tra le distanze da un punto o da due punti.
Conforme: se mantiene gli angoli.

Proiezione:
Generalmente le proiezioni si ottengono infilando il solido sferico -la Terra ma anche Marte se ne avete un modello tra le mani- in un altra forma, un cono o un cilindro, che viene poi srotolato, meglio, sviluppato.
Queste si classificano a seconda del punto di tangenza scelto. Ossia per il punto in cui si è fatto toccare i solidi.
Polare, Equatoriale o Obliqua sono le combinazioni possibili.

Si può però procedere anche riferendosi al punto di proiezione.
E che vuol dire?
Vuol dire che scelto un punto da cui guardare tutte le linee prospettiche si rifanno a esso.
Ci sono: la gnomonica il cui punto di partenza è il centro della Terra, la scenografica che si rifà a un punto al di fuori della Terra, l'ortografica rispetto a un punto infinito.

La scelta dell'utilizzo di una proiezione cartografica al posto di un altra dipende esclusivamente dal tipo di utilizzo che se ne vuole fare.
Ad esempio la gnomonica è utilizzata nei piani nautici.   

Continua nel successivo post in cui inserirò, lo giuro, anche delle immagini.



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